Le funzioni del notaio

"Il notaio. Questo sconosciuto".

Sono il Notaio Giovanni de Fachinetti e vi invito a leggere queste poche righe scritte di mio pugno per conoscermi meglio e comprendere la mia funzione.

A chi non è capitato di andare dal notaio? Più o meno quasi a ciascuno di noi per le più diverse ragioni.

Ma come è percepito oggi il notaio? E soprattutto le sue funzioni sono conosciute effettivamente?

Mi è capitato di constatare diverse volte che nel sentire comune la figura del notaio è conosciuta solo in parte; io stesso prima di avvicinarmi a questa figura, grazie al carisma ed alla passione trasmessemi dal mio Maestro, che conobbi casualmente quando ero iscritto al primo anno della facoltà di giurisprudenza, avevo una conoscenza limitata di questa figura e delle sue funzioni.

Ma il mio Mentore, attraverso la sua passione e la sua dedizione alla professione, ha saputo far nascere in me la curiosità e la voglia di approfondire la conoscenza di questa figura professionale.

Così, dopo la laurea ho svolto la prescritta pratica notarile e via via mi sono ritrovato in questa figura a tal punto da decidere di investire tutto il mio futuro in questa professione studiando con passione in vista del concorso notarile che ho superato nel 2015.


Se dovessi riassumere, secondo la mia esperienza personale, le funzioni del notaio in una sola parola direi: sicurezza.

Sicurezza nei più diversi casi quali ad esempio in vista:

- dell’acquisto di una casa;

- della costituzione di una società;

- della redazione di un testamento;

- del miglior trattamento fiscale conseguente all’operazione che di volta in volta viene effettuata.

Il notaio è una figura terza ed imparziale volta a conseguire e garantire il rispetto della legalità unitamente alla soddisfazione di tutte le parti dell’atto.

Ecco perché il famoso giurista Francesco Carnelutti, già molto tempo fa, disse: “Tanto più notaio tanto meno giudice”.

In questa frase è racchiusa l’essenza della funzione notarile.

Il notaio può essere paragonato ad un medico preventivo che, nell’esercizio della sua funzione antiprocessuale, verifica che chi compare davanti a lui sia effettivamente chi dice di essere, sia capace, ed abbia altresì i poteri per compiere le operazioni richieste al notaio stesso; tutto ciò, vista la sua natura di pubblico ufficiale, con efficacia di pubblica fede a tutela dell’intera collettività.

 Il notaio esamina a fondo il caso che gli viene proposto al fine di redigere l’atto che più rispecchia la volontà delle parti, da lui personalmente accertata, garantendo altresì al contempo la conformità dell’atto stesso alla legge ed il miglior trattamento fiscale; infatti le tasse e le imposte costituiscono la gran parte di quanto versato in sede di rogito al notaio che provvede poi prontamente a riversarle allo Stato per conto del cliente.

 

Ma il notaio è molto più di questo: è un professionista che si reca dove di volta in volta di lui c’è più bisogno: negli ospedali, nelle case di riposo, nelle abitazioni e ovunque vi siano persone (quali ad esempio soggetti anziani con problemi di deambulazione, o non vedenti) che, necessitando del suo ministero, non possano raggiungerlo.

Essere notaio a mio parere postula la creazione di un rapporto umano autentico con le persone e significa anche, nel rispetto del ruolo, essere al servizio.

Questo è l’approccio che adotto con chi si rivolge a me, a prescindere dall’eventuale conferimento dell’incarico, perché questa è l’immagine del notaio che sento dentro di me e che desidero trasmettere.

Per tale ragione, pur essendo romano, ho deciso di cambiare completamente la mia vita ed aprire il mio studio a Fontanellato, ameno paese della pianura padana, nel quale il rapporto personale e fiduciario, avendo tuttora un peso rilevante, può a mio parere trovare maggior affermazione e fare la differenza.

Notaio Giovanni de Fachinetti